Secondo il censimento del 2011, gli abitanti che si dichiarano di nazionalità italiana in Croazia sono in tutto 17.807, su un totale di 4.290.621 abitanti. Solo in Istria ne vivono 12.543, ossia il 6,03 % della popolazione complessiva della penisola. Rispetto al censimento precedente del 2001, si nota un calo significativo di persone che si identificano come “italiane”, pari a 1.741 unità. Va detto pure che nel Censimento del 2011 ben 25.491 abitanti si sono dichiarati “istriani” ritenendo inopportuna l’esclusione di una delle loro due identità autoctone (croata o italiana). In fin dei conti, “le culture non sono dei frutti puri che noi spesso mangiamo, delle quali sia cioè possibile individuare una qualche forma di autenticità, ma sono piuttosto qualcosa che è continuamente sottoposto a processi di contaminazione da parte di altre culture” (Fabietti 1999, 150). Numerosi sono gli studi che affrontano l’argomento dell’identità istriana, principalmente da un punto di vista sociologico (Burra 2010; Costantini 2013, Manin et al. 2006; Šuran e Sponza 2001). In queste ricerche un’attenzione particolare viene dedicata alle identità complesse a carattere regionale anche nell’ambito del diritto internazionale, con attente analisi delle normative a favore della minoranza italiana. Altre ricerche, invece, cercano di mettere in relazione l’identità con le lingue e i dialetti dell’Istria, con un occhio critico verso il bilinguismo, trilinguismo e diglossia, intesi come indice dei rapporti linguistici tra maggioranza e minoranza (Scotti Jurić 2007, 2009, 2011).